Un gruppo di giuristi ha presentato un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro lo Stato italiano per la mancata attuazione del referendum del 2011, che sanciva in modo chiaro e inequivocabile la volontà popolare di considerare l’acqua un bene pubblico, fuori da ogni logica di profitto. Nonostante il 95% dei votanti si fosse espresso a favore della gestione pubblica e non lucrativa, lo Stato ha di fatto ignorato l’esito del referendum, permettendo invece pratiche che hanno generato ingenti profitti per i gestori privati. Nel ricorso (oltre 2.000 pagine), i giuristi denunciano non solo l’aumento delle tariffe e il peggioramento delle condizioni di vita, ma anche la violazione dell’articolo 14 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo. Secondo il Forum dei movimenti per l’acqua, a fronte di 13,8 miliardi di euro di investimenti pubblici previsti entro il 2049, i gestori otterranno utili netti per 4,6 miliardi di euro. Una cifra che rende evidente l’inaccettabile mercificazione di un bene essenziale come l’acqua, il cui sfruttamento economico appare non solo ingiusto, ma profondamente riprovevole. Leggi l'articolo qui: https://www.lindipendente.online/2025/05/19/mancato-rispetto-dei-referendum-per-lacqua-pubblica-presentato-ricorso-alla-cedu/
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AutoreRoby Ferrari Archivi
Giugno 2025
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