Gaza sotto assedio: Israele prepara la rioccupazione e lo sfollamento di massa
Il governo Netanyahu ha approvato un piano militare che mira alla rioccupazione totale della Striscia di Gaza e allo spostamento forzato della sua popolazione. Il piano, sostenuto dalla destra più estrema, non si limita alla distruzione di Hamas: punta alla trasformazione radicale del territorio e alla pulizia etnica mascherata da “emigrazione volontaria”. La popolazione civile di Gaza – 2,3 milioni di persone – viene considerata un ostacolo da rimuovere. Le “zone umanitarie” previste dal piano sono in realtà aree di confinamento sorvegliate militarmente, dove la sopravvivenza dipenderà dalla distribuzione di aiuti da parte di società private in accordo con Israele. Rafah, già devastata, diventerà un'enclave in cui si tenterà di convincere i palestinesi, stremati da guerra e fame, ad abbandonare la propria terra. Nel frattempo, le famiglie degli ostaggi israeliani insorgono: vogliono un accordo per salvarli, non una nuova offensiva che rischia di ucciderli. Ma per il governo, la liberazione degli ostaggi è secondaria rispetto alla "vittoria militare". Anche il ritorno dei coloni è ormai nei piani: le voci dell’ultradestra che chiedevano da tempo la ricostruzione degli insediamenti evacuati vent’anni fa stanno per diventare realtà. È l’ombra lunga di un progetto che somiglia fin troppo a un’annessione silenziosa. Il segretario dell’ONU, Antonio Guterres, ha lanciato l’allarme: una rioccupazione significherà altre migliaia di morti civili e distruzione senza fine. Ma l’Europa tace. E mentre gli Stati Uniti partecipano ai raid in Yemen, lo scenario si allarga, sempre più instabile, sempre più disumano. Gaza, ancora una volta, viene trattata come terra da svuotare. Ma è patria. È memoria. È diritto. Leggi l'articolo qqui: https://ilmanifesto.it/il-piano-di-israele-per-gaza-rioccupare-ed-espellere
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