Poesia. |
IL GIRO DELLE ANATRE
Ogni tanto scrivo poesie,
a volte inciampo in cose serie, tipo giustizia o memoria,
così, senza farci troppo caso,
poi infilo le scarpe vecchie
e vado a camminare lungo il canale di bonifica.
Scelgo i posti dove non c’è nessuno,
né case, né finestre socchiuse,
perché leggere ad alta voce
mi mette ancora un po’ di vergogna.
Quando libero la voce,
arrivano le anatre, svolazzando,
e ridono, ridono veramente,
risate sgangherate di piume.
Forse pensano che scriva cose buffe,
o quasi certamente scrivo sciocchezze,
e loro lo sanno prima di me.
Allora, ridendo un po’ offeso,
getto in malo modo il foglio nel canale,
le anatre ci si avventano,
lo beccano, lo strappano,
lo sgranocchiano cantando
il mio poema quasi digerito.
Cammino via,
più leggero di prima,
lasciando la poesia a brandelli
galleggiare sull’acqua,
dove è giusto che sia:
tra la risata dell’acqua
e il volo basso delle anatre.
maggio 2025
Ogni tanto scrivo poesie,
a volte inciampo in cose serie, tipo giustizia o memoria,
così, senza farci troppo caso,
poi infilo le scarpe vecchie
e vado a camminare lungo il canale di bonifica.
Scelgo i posti dove non c’è nessuno,
né case, né finestre socchiuse,
perché leggere ad alta voce
mi mette ancora un po’ di vergogna.
Quando libero la voce,
arrivano le anatre, svolazzando,
e ridono, ridono veramente,
risate sgangherate di piume.
Forse pensano che scriva cose buffe,
o quasi certamente scrivo sciocchezze,
e loro lo sanno prima di me.
Allora, ridendo un po’ offeso,
getto in malo modo il foglio nel canale,
le anatre ci si avventano,
lo beccano, lo strappano,
lo sgranocchiano cantando
il mio poema quasi digerito.
Cammino via,
più leggero di prima,
lasciando la poesia a brandelli
galleggiare sull’acqua,
dove è giusto che sia:
tra la risata dell’acqua
e il volo basso delle anatre.
maggio 2025