LA VOCE
Quando la tua voce raggiunge il mio cervello
il mondo svanisce,
si scioglie, imbevuto d'acqua piovana,
diventa il contorno delicato della tua bocca,
che ruba, senza colpe, tutte le mie emozioni,
resto incastrato nell’anfratto immenso dell’ascolto,
il silenzio si racconta,
vola senza suono
sulla spiaggia deserta della tua lingua precisa.
Quando respiri, il tuo alito schiude fragranze mai avvertite,
il melograno maturo si arrende,
apre il suo frutto,
sparge i semi rossi, scivolosi,
gli agrumi si nascondono e fiutano l’aria che espiri,
con l’invidia affettuosa
di chi conosce il vero colore del profumo.
Quando ti muovi
il vapore del tuo fiato si mescola al mio,
epifania della bellezza,
mi è impossibile sentirla completamente,
perché la vita mi lascia
nell’involucro inaccessibile della sorpresa,
allora spargo suoni senza significato,
gocce della mia saliva accarezzano il tuo viso,
il viso del fiore che risale l’inverno,
si frantumano, le gocce, nell’aria che ti circonda
divengono vapore
senza vista e senza tatto,
ricadono,
al rallentatore infinito su di te,
nevicando sul tuo sorriso
infinite quantità di dopamina,
la dolcezza raggiunge la cima della montagna più alta,
poi tracolla adagio,
il temporale lancia grandine e bufera,
non posso toccarti,
la tormenta scomparirebbe all’istante,
ma non posso e la vita mi lascia,
con la mia volontà totale,
il sorriso stupendo della morte,
che conosce la tua voce.
Quando la tua voce raggiunge il mio cervello
il mondo svanisce,
si scioglie, imbevuto d'acqua piovana,
diventa il contorno delicato della tua bocca,
che ruba, senza colpe, tutte le mie emozioni,
resto incastrato nell’anfratto immenso dell’ascolto,
il silenzio si racconta,
vola senza suono
sulla spiaggia deserta della tua lingua precisa.
Quando respiri, il tuo alito schiude fragranze mai avvertite,
il melograno maturo si arrende,
apre il suo frutto,
sparge i semi rossi, scivolosi,
gli agrumi si nascondono e fiutano l’aria che espiri,
con l’invidia affettuosa
di chi conosce il vero colore del profumo.
Quando ti muovi
il vapore del tuo fiato si mescola al mio,
epifania della bellezza,
mi è impossibile sentirla completamente,
perché la vita mi lascia
nell’involucro inaccessibile della sorpresa,
allora spargo suoni senza significato,
gocce della mia saliva accarezzano il tuo viso,
il viso del fiore che risale l’inverno,
si frantumano, le gocce, nell’aria che ti circonda
divengono vapore
senza vista e senza tatto,
ricadono,
al rallentatore infinito su di te,
nevicando sul tuo sorriso
infinite quantità di dopamina,
la dolcezza raggiunge la cima della montagna più alta,
poi tracolla adagio,
il temporale lancia grandine e bufera,
non posso toccarti,
la tormenta scomparirebbe all’istante,
ma non posso e la vita mi lascia,
con la mia volontà totale,
il sorriso stupendo della morte,
che conosce la tua voce.